Cesare Annunziata è un uomo di settantasette anni, vedovo e con due figli ormai grandi, che cerca di ridare un senso al passare dei giorni, tra piccole e grandi tragedie, rimpianti più o meno dolorosi, cinismi veritieri e di maniera. Scoprirà che, se si mettono le mani nel mondo, difficilmente le si ritrovano pulite.


Sullo sfondo di una Napoli abbastanza anonima, seguiamo le vicissitudini di un pensionato che non si vuole rassegnare a diventare come il suo vicino Marino, uno di quegli uomini con l'impronta nella poltrona, timoroso di tutto, che ha spento la luce e chiuso la porta molti anni prima. L'incontro con una bella vicina dalla vita complicata gli farà scoprire quanta umanità e quanto coraggio ancora albergano dentro di lui.

Vorremmo forse essere dalle parti del Panofsky de La versione di Barney, ma diciamo che la distanza è abbastanza marcata, sia nella forza del personaggio, sia nella potenza del racconto, che in fondo si limita a bordeggiare sulla superficie delle cose.