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Le 100 migliori serie TV del 21° secolo (secondo la BBC)


Le serie TV sono senza dubbio divenute una forma di intrattenimento centrale nel nuovo millennio, importanza accelerata nell’ultimo periodo dalla pandemia e dall’isolamento, in cui la televisione è diventata il mezzo di fruizione quasi esclusivo per i prodotti audiovisivi. Nella loro produzione le piattaforme di streaming hanno concentrato investimenti e sforzi produttivi oramai quasi paragonabili a quelli legati al cinema tradizionale. Per molti versi le serie televisive sono diventate sempre di più il terreno per sperimentazioni ed innovazioni stilistiche e visuali, sforzi di sceneggiatura e drammaturgia, prove attoriali di talenti emergenti e coinvolgimento di attori famosi tanto da rivaleggiare in importanza col grande schermo, riscrivendo modi di fruizione, modalità narrative e immaginario collettivo (tanto da imporsi in alcuni casi come fenomeni di costume anche sociologicamente rilevanti per le nuove generazioni). La BBC quest’anno ha voluto stilare la classifica delle 100 serie più rilevanti del nuovo millennio (quindi prodotte dal 2000 in avanti) consultando 206 esperti di TV da 43 paesi diversi (tra cui sei italiani) proponendogli di indicare le loro 10 preferite e poi sommando punteggi e posizioni. Il risultato completo lo potete trovare qui: https://www.bbc.com/culture/article/20211015-the-100-greatest-tv-series-of-the-21st-century

Tutta la lista può essere una eccellente base per chi voglia interessarsi alla materia, vedere confermate le proprie preferenze, discutere la validità delle scelte rispetto alle proprie, scoprire o riscoprire le pietre miliari del genere. Ci limiteremo qui a riportare le prime 10 posizioni e ad un paio di considerazioni generali.

1 The Wire (2002-2008)
2 Mad Men (2007-2015)
3 Breaking Bad (2008-2013)
4 Fleabag (2016-2019)
5 Game of Thrones (2011-2019)
6 I May Destroy You (2020)
7 The Leftovers (2014-2017)
8 The Americans (2013-2018)
9 The Office (UK) (2001-2003)
10 Succession (2018-)

C’è una unica serie TV italiana in classifica, “The Young Pope” di Sorrentino (al 57° posto, ma fino al centesimo posto ci sono prodotti di valore). Per il resto siamo entusiasticamente concordi con il primo posto assegnato a “The Wire”, la pur vecchia serie ambientata a Baltimora che dall’impianto poliziesco si espande a tracciare una visione complessa sulla realtà urbana e dei problemi politici e sociali dell’America nel suo complesso (anche se una serie che prende il titolo da vecchie metodologie di intercettazioni telefoniche applicate inizialmente a oggetti ormai in disuso come le cabine telefoniche può risultare un po’ datata). Così siamo felici di trovare in alte posizioni “The Americans” (una fantastica storia umana oltre che di spionaggio ad altissima tensione di una coppia di agenti sovietici operanti negli Stati Uniti dove per copertura formano una famiglia borghese americana con figli ed amici ignari della loro identità), la feroce e desolante comicità di Ricky Gervais nella originale versione inglese di “The Office” (assolutamente superiore al suo pur famosissimo remake americano), la complessa costruzione distopica e misticheggiante di “The Leftlovers” (che pure ha avuto più successo di critica che di pubblico). La classifica però scorretela tutta. Anche se alcune di queste serie non sono il vostro (o nostro) genere o alcune le abbandonerete perché insopportabili, si tratta comunque di prodotti che (chi più chi meno) hanno segnato una svolta nel nostro modo di raccontare e vedere il mondo attuale.