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Dune
Denis Villeneuve


“I’m mister Villeneuve, I solve problems”. Il regista canadese Denis Villeneuve sembra essere diventato una specie di Mr. Wolf di tarantiniana memoria, perché evidentemente è considerato l’uomo giusto per le imprese cinematografiche difficili (se non impossibili). Si deve girare un sequel di uno dei cult movie fondamentali degli anni ’80 come “Blade Runner”? Si chiama mr. Villeneuve e lo si fa girare “Blade Runner 2049”. C’è un progetto gigantesco e che ha causato fallimenti epocali come girare la trasposizione della saga fantascientifica dello scrittore Frank Herbert “Dune”? Un progetto su cui per anni ha lavorato il visionario Alejandro Jodorowsky senza mai arrivare a girare un singolo fotogramma (segnaliamo il documentario “Jodorowsky’s Dune” che racconta la storia del tentativo di girare il film coinvolgendo personaggi come Moebius, Orson Welles, Salvador Dalì, i Pink Floyd, Mick Jagger, ecc.) o che ha visto il giovane David Lynch produrre quello che è considerato uno dei film più brutti delle storia del cinema (salvo diventare poi un cult presso nicchie di nerd)? Villeneuve si è fatto carico (o a suo dire ha sognato fin da bambino) anche di questo fardello. E sinceramente non si può dire che non sia stato all’altezza di queste sfide complicate. “Blade Runner 2049” non è certo paragonabile al capolovoro di Ridley Scott, ma comunque ha fascino, atmosfera e qualcosa da dire.

Dune è un film gigantesco, epico e sicuramente un prodotto di grande livello cinematografico. Non è certo un film girato per compiacere il pubblico, non indulge in espedienti da commedia o umorismi fumettisitici come i film della Marvel, Villeneuve mantiene il suo passo lento e meditativo che talvolta mette alla prova l’attenzione dello spettatore nonostante il grande impatto dell’inventiva fantascientifica e tecnologica di cui fa sfoggio e la cura maniacale per i dettagli e le scenografie.. Il risultato è un film grandioso e godibile. C’è però un'altra considerazione da fare e questa mina alle fondamenta l’intero progetto: la saga di Dune ha ancora qualcosa da dire allo spettatore di oggi? Sinceramente pare di no! I libri di Herbert sono stati fonte di ispirazione, qualora non saccheggiati, da altre grandi saghe di grandissimo successo. Ovviamente da Lucas e dalla sua saga di Star Wars che già ha riutilizzato molto del materiale narrativo di Dune nella storia della formazione del giovane Skywalker . E più recentemente dalla serie di maggior successo degli ultimi anni: Game of Thrones (di fatto Dune non è che la trasposizione fantascientifica di una società medievale governata dall’impero e dai giochi di potere politico-militare delle casate nobiliari). La sensazione del già visto è pervasiva. E alla fine il percorso di crescita del giovane rampollo della casata Atreides nella lotta per il pianeta Arrakis non dice nulla di nuovo, anche se lo dice estremamente bene. Il film è monumentale, ma, ahinoi, è più un monumento all’impresa del regista che un monumento della storia del cinema.

Regia: Denis Villeneuve

Fotografia: Greig Fraser

Attori: Timothèe Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Charlotte Rampling, Zendaya, Jason Momoa

Musiche: Hans Zimmer

Produzione: Usa, 2021

Durata: 155 min.