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Dove sei stanotte
Alessandro Robecchi (Sellerio)


A solo un anno di distanza dal suo bel “Questa non è una canzone d'amore” Alessandro Robecchi torna nelle librerie con un'altra avventura di Carlo Monterossi, ex autore televisivo.

La vicenda questa volta ruota attorno ad un pc scomparso, un misterioso giapponese, interessi economici e servizi segreti. Impeccabile lo stile narrativo, la storia si dipana in quattro vicende (che a ben vedere sono quattro e mezzo se vogliamo includere il barbone che staziona sui gradini di via Mompiani, all'altezza del numero 6). Quattro storie che si confondono, si intrecciano, a tratti si aggrovigliano, per condurci verso l'esito di una vicenda che nasce come un vero pasticcio.

Se è vero come è vero quel che scriveva Carlo Oliva, che la letteratura gialla rappresenti meglio di altre le contraddizioni del suo tempo, inscrivendo la trama nell'equivoca domanda su cosa sia giusto e cosa sbagliato, corredandosi di personaggi per definizione trasgressivi o marginali che meglio possono scavare nella zona grigia del presente, è necessario citare il contesto in cui Monterossi e i suoi comprimari si muovono. Altrettanta rilevanza, quindi, assumono nella vicenda alcuni caposaldi dell'arguta penna dello scrittore milanese. E' tempo di Expo (e di grossa confusione sotto il cielo) ma anche tempo di precarietà del lavoro, della presenza di comunità straniere sottoposte al ricatto del permesso di soggiorno e della fatica di vivere in un mondo che pare voler negare i più fondamentali valori etici e morali (se non di giustizia sociale).

L'autore di suo ci mette la musica (Bob Dylan ma non solo) e l'amore (ah l'amore...) mentre Milano fornisce, oltre ai luoghi, alcuni tic, la cocaina, la moda ed il design, ma anche l'auto-organizzazione, l'attivismo e la solidarietà. Insomma, Robecchi ci fa divertire ma, alla fine, non ci lascia come ci ha trovato; un po' ci aiuta a capire come va il mondo, cosa che non fa mai male.

Alessandro Robecchi
Dove sei stanotte
Sellerio editore, Palermo
2015
345 pg.