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Oceans Apart

The Go-Betweens | Tuition

Elgin Avenue Breakdown

In Oceans Apart l'identità dei Go-Betweens, una sintesi imprecisa e colorita di ballate folkie, gusto pop e divagazioni psichedeliche, viene rispettata e continuata al cento per cento. Alcune canzoni ricordano i R.E.M. (la cupa e suggestiva Boundary River ha moltissimo delle atmosfere di Murmur; l'ottima Finding You respira la stessa aria dei Fairport Convention che si annusava in Automatic For The People), altre divagano nei territori del miglior pop inglese (Here Comes A City, presumibilmente dedicata a Londra, la città dove è stato inciso tutto Oceans Apart) con sfumature reggae in Lavender, frammenti lisergici in Statue e un vago ricordo di Spring Rain in Born To Be A Family. Tutto scorre con il consueto gusto chitarristico: acustiche ed elettriche si intrecciano in continuazione, qualche tastiera, per niente invadente, si fa sentire qui e là e le voci evocano, di volta in volta, le passioni dei Go-Betweens che restano sospese tra Lou Reed e i Velvet Underground, Bob Dylan e la Band, John Lennon e i Beatles. Qualcosa in più bisogna dirlo sui due frani finali, che spiccano sul resto di Oceans Apart: This Night's For You è compatta e massiccia, forse il brano più potente ed elettrico inciso dai Go-Betweens e Mountains Near Delray è una sinuosa ed intensa ballata che, ancora, ricorda i migliori R.E.M.. I Go-Betweens non hanno avuto lo stesso successo, ma sono ancora qui a ricordarci che la musica non dipende (solo) dai numeri.

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