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Man On Wire

James Marsh | Feltrinelli Real Cinema

Ha solo nove anni Philippe Petit quando legge del progetto delle Twin Towers e già decide che, fosse l’ultimo gesto di tutta la sua giovane vita, camminerà in equilibrio tra quelle due protesi di cemento e metallo proiettate verso il cielo. La visione diventa un sogno, il sogno si trasforma in un’idea e intanto che l’idea si concretizza in un progetto (razionale, per quanto in equilibrio su un cavo sospeso nel vuoto) attorno all’uomo su un filo si coagula una curiosa e partecipe umanità che crede in quell’utopica impresa. E’ l’estate del 1974 quando, da una torre all’altra, il miraggio infantile prende forma: in modo clandestino, furtivo e, va da sé, fin troppo coraggioso. Il film di James Marsh (che ha fatto incetta di premi, non ultimo l’Oscar 2009 come miglio documentario) diventa, in questa bella edizione, un cofanetto ricco di materiali aggiuntivi. Già nel DVD c’è un’intervista esclusiva a Paul Auster, mentre nel libro aggiunto si trova, oltre all’introduzione di Mario Sesti, un’intervista di Michele Serra a Philippe Petit e ancora. Bellissimo, anche se non può sfuggire una lucida connessione tra questo “man on wire᾿ e il più recente “falling man᾿ di Don DeLillo che scriveva: “C'è l'evento, il fatto specifico. Misurare quello. Lasciare che ci insegni qualcosa. Vederlo. Porsi sul suo stesso piano᾿. L’equilibrio: quello che ormai manca a tutti.

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